Proprio questa sezione gode delle modifiche più rilevanti: oltre ai numerosi pezzi di ricambio applicabili a fucili, corazze e pistole, dobbiamo prestare attenzione al peso occupato prima di lanciarci in battaglia. Adesso abbiamo a disposizione un massimo di cinque slot per caricare armi pesanti e leggere, ma occuparli tutti comporta un'eccedenza di peso che va a discapito del tempo di ricarica dei poteri. In questo caso chi ha scelto classi maggiormente orientate verso le azioni biotiche deve stare attento a non comprometterne l'equilibrio. L'albero di upgrade dei poteri biotici presenta ora una diramazione dal quarto livello, che consente una personalizzazione ancora maggiore. Sono ovviamente rimaste invariate le classi disponibili all'inizio del gioco, compresa quella ibrida di sentinella, il soldato puro o l'ingegnere. Ritorna anche il completo editor che permette di scegliere il sesso del personaggio, o giocare con il modello default maschile di Shepard. Non sono state effettuate modifiche eclatanti in questo settore, ma accogliamo con entusiasmo l'introduzione di nuove texture facciali per rendere i volti più realistici. È presente infine anche l'import dei salvataggi dal secondo Mass Effect, utilizzandolo possiamo beneficiare di alcune modifiche nella storia in modo di alterarne l'impatto. Da parte nostra abbiamo effettuato una partita vergine, appurando effettivamente l'assenza di personaggi non considerati nella timeline default di questo terzo capitolo.
Il passaggio al motore grafico Unreal Engine 3 in occasione del rilascio della versione Playstation 3 era già molto promettente, ma il lavoro svolto in Mass Effect 3 lascia spesso e volentieri a bocca aperta. Siamo palesemente di fronte a un kolossal che alterna spettacolari scene precalcolate a paesaggi mozzafiato, compreso il pianeta natale dei Krogan e le Asari. Il carico poligonale è aumentato vertiginosamente, con scenari ricchi di particolari in cui perdersi, forse a carico di qualche texture, e un impatto emotivo sempre garantito. Fuori parametro la direzione artistica, un po' meno sinceramente le animazioni. Per il resto è difficile rimanere impassibili scrutando il pianeta natale dei Turian dalla sua luna più vicina, o condurre una battaglia con un gigantesco Razziatore che sta radendo al suolo interi palazzi. BioWare, in un impeto di arroganza, non limita questi terribili mostri allo scenario, ma ci costringe ad affrontarli direttamente in scontri incredibilmente spettacolari. Non da meno si rivelano le musiche, elemento perentorio per calarci al meglio in questo affascinante universo. Parti orchestrali si alternano ad arpeggi elettronici che rimandano a sonorità sci-fi degli anni ottanta, creando un mix di rara efficacia in grado di imprimersi nella memoria. Le sezioni in pianoforte che accompagnano i momenti più riflessivi di Shepard non si dimenticano facilmente, così come qualche licenza d'autore forse un po' leziosa ma d'effetto. Di notevole impatto la conclusione, di cui non possiamo ovviamente parlare, ma in grado di fornire una serie di colpi di scena veramente inaspettati che rendono piena giustizia e coerenza all'intera trilogia.
The Battaglia per la Terra
Nel 2008 fu il turno di Secret Invasion. Una vera e propria epopea che ha attraversato tutte le più importanti serie Marvel, riportando in auge uno dei più agguerriti nemici dei Fantastici Quattro: gli Skrull. Alieni verdognoli con un grave problema di doppio mento che, forse stanchi delle botte prese, decisero finalmente di attaccare in massa, infiltrandosi tra i più potenti eroi della terra e assumendone le sembianze. Un successo! L'idea di vedere i beniamini Marvel combattere le loro controparti Skrull, identiche ad essi in tutto e per tutto (poteri compresi), aprì nuovi orizzonti. Pensare che nemmeno il lettore potesse essere sicuro di chi fossero i buoni e chi i cattivi, se non alla fine dello scontro, alimentava non poco il pathos della serie che, magistralmente sceneggiata da Bendis, non poteva che essere opzionata per un videogioco.
I combattimenti, come saprà chi avrà letto la nostra recensione della versione Xbox 360, si svolgono in arene circolari (cinque in tutto) rappresentanti le location più importanti di Secret Invasion. Che si combatta tra le sale ultratecnologiche dell'Helicarrier dello S.H.I.E.L.D. o tra i templi abbandonati della terra selvaggia, la musica però non cambia. Si tratta sempre di mere arene circolari, sgombre di qualsivoglia ostacolo e contornate da discreti fondali in movimento. Una necessità dovuta al sistema di controllo della versione Kinect, cui consegue la scelta di una telecamera posta appena appena dietro le spalle del personaggio e una conseguente modalità split screen piuttosto fastidiosa.
Nell'anno 3000 la terra è devastata, l'uomo è una specie in via di estinzione dopo l'invasione da parte dei malvagi alieni Psychlos avvenuta mille anni prima. Uno dei personaggi più potenti ora è Terl, uno Psychlo che si ritiene destinato a conquistare l'intera galassia ma lui ignora che Jonnie Goodboy Tyler, un giovane cacciatore che vive in una tribù isolata sulle Montagne Rocciose e che vuole migliorare la vita del suo popolo, sconvolgerà i suoi piani grazie alla speranza di cui è portatore.TRAMA LUNGANell'anno Tremila la Terra è ormai devastata e l'essere umano è una specie in via d'estinzione. Un millennio prima gli Psychlos, malvagio popolo alieno, sono piombati sul Pianeta e hanno cancellato l'intera forza di difesa terrestre. Un pugno di umani sopravvissuti è ridotto in schiavitù e costretto a scavare minerali usati dagli invasori, mentre altri si nascondono in villaggi sulla montagna, nascosti e isolati. Tra i nuovi potenti c'è Terl, capo delle forze di sicurezza, convinto di essere predestinato a conquistare l'intera galassia. Un umano cacciatore, Jonnie Goodboy Tyler, viene fatto prigioniero e messo a lavorare nelle miniere. Ma proprio da lì prende il via la riscossa. Approfittando di alcuni contrasti tra Terl e il suo direttore planetario Ker, Jonnie organizza una fuga con alcuni compagni. Scappano, vengono ripresi, di nuovo Jonnie organizza una ribellione, ma poi si consegna a Terl, il quale per tutta risposta fa uccidere Sammy, uno dei ribelli. A questo punto Jonnie dà il via alla seconda fase della rivolta. Dopo un'aspra battaglia, combattuta anche con gli aerei e con lo scoppio di una bomba atomica, Terl viene fatto prigioniero. Tenta allora di salvarsi, dicendo che il Pianeta Madre è stato distrutto, ma Ker lo smentisce. Terl rimane chiuso in un gabbia. Il suo potere è ormai finito.
Sono lì, insieme a chi ha deciso di unirsi alla loro battaglia, per fermare la costruzione del Dakota Access, oleodotto lungo 1900 chilometri progettato per portare petrolio fino all'Illinois, dal costo di quasi 4 miliardi di dollari e con una portata di 450 mila barili/giorno.
Il territorio che risulterebbe più coinvolto nel progetto, proprio il Nord Dakota, è anche quello più fragile: vi si realizzerebbero 230 chilometri di condotte di raccordo e 320 chilometri di condotta principale, attraversando il sistema idrico del Missouri, una delle grandi riserve d'acqua del Paese dalla quale si stima dipenda l'approvvigionamento per 17 milioni di persone. Gli indiani di Standing Rock manifestano per difendere queste risorse, l'acqua e la terra, e un'area che risulta "sacra" nella loro cultura e nella loro tradizione.
Negli ultimi mesi gli scontri si sono intensificati, un campo è stato sgomberato, la polizia è intervenuta più volte e a oggi si contano più di 400 arresti. I metodi impiegati, specie dagli agenti della contea di Morton, sarebbero stati in più di una circostanza brutali: si parla di impiego di proiettili di gomma che hanno ferito numerosi "difensori" (sì, così si definiscono: non "activists" ma "defenders", dell'acqua e della terra).
Uno dei leader Sioux, David Archambault II, si è presentato al Consiglio per i diritti Umani delle Nazioni Unite per raccontare la battaglia della sua tribù, ricordando che il via libera alla costruzione dell'oleodotto viola la sovranità dei Sioux su quelle terre, sancita da due trattati del 1851 e del 1868.
L'oleodotto avanza, è già in costruzione; gli indiani e quanti si sono stretti attorno a loro in questa battaglia resistono. Intanto è nato un movimento globale a sostegno dei nativi americani: oltre un milione di persone hanno usato un'app di facebook per esprimere la loro solidarietà.
In poche decine di anni la maggioranza della popolazione locale, si calcola oltre il 60%, venne spinta a vivere nelle riserve presso le quali gli abitanti coltivavano una terra poco produttiva in un regime di disequilibrio economico in quanto queste regioni erano lontane dalle grandi infrastrutture economiche in mano ai farmer bianchi.
Fu uno scontro anche generazionale dato che i giovani, istruiti e cristianizzati dai missionari, si rendevano consci del fatto di non avere alcun diritto alla terra a causa dei giochi di potere tra i capi tradizionali.
Per la prima volta, poi, si affermò che non si dovesse cercare terra ulteriore ma sfruttare al meglio quella già presente e soprattutto trovare un modo per accrescere il livello di vita della popolazione africana al di sopra della sussistenza.
Le missioni continuano in modo statico sino ad la battaglia dove scappano Merry e Pipino, da quel momento sarà possibile sceglire quale degli eserciti manovrare (se quello di Rohan o quello di Gondor) e si potrà conquistare, passo per passo, l'intera terra di mezzo, sino alla distruzione dell'unico anello.
La storia prosegue con la posibilità di giocare sia nei panni di Lurtz che Saurman, inoltre benchè nelle missioni si uccideranno varie volte gli Eroi come Aragon, Gandalf, Pipino, Sam ecc ecc, questi compariranno nuovamente in altri scenari, raggiunta la battaglia per Fosso di Helm, ove vincerà il male, si inizierà ad comandare le forze di Mordor, infine l'ultima battaglia sarà contro Minas tirith, dove si combatterà per il dominio assoluto (nelle missioni precedenti si avrà già eliminato Frodo e Sam, ma Sauron ancora non sarà tornato) in rinforzo a Gondor arrivano i superstiti di Rohan, e finita la battaglia vi è l'ultima sequenza dove si vedrà una città bianca in fiamme presidiata dalle forze di Mordor. 2ff7e9595c
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